Torino, 29 maggio 2023

Buongiorno carissime e carissimi giovani!

Nonostante la pioggia siamo riusciti a celebrare la Festa del Grazie. Speravamo di scansarla, ma nel pieno della cena ci ha lavati. Gli artefici della festa sono stati tutti quelli che hanno collaborato: studenti, genitori, docenti. Sono stati veloci, agili e determinati Bravi!! Gli ingredienti della festa sono stati i soliti, semplici, fondamentali e insostituibili: il bello del mettersi in gioco, la generosità nel fare qualcosa per gli altri, il piacere di stare insieme, la preghiera. Mal contati a Messa ci sono state circa 1200 persone, a cena e ai giochi 980. Potevamo essere di più, ma forse l’instabilità del tempo e sicuramente gli impegni di famiglia hanno impedito ad alcuni di partecipare. L’appuntamento è per la festa di inizio anno il prossimo 30 settembre 2023.

Quest’anno la Festa del Grazie è coincisa con la festa liturgica di Pentecoste, parola che indica il 50° giorno dopo la Pasqua e ricorda la discesa dello Spirito Santo su Maria e sugli Apostoli. Un giorno Gesù, parlando di questa presenza speciale e potente, disse che lo Spirito Santo è come il vento che «soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene e dove va» (Gv 3,8). Raramente pensiamo all’aria e non la vediamo, ma subito ci accorgiamo se viene meno: non possiamo resistere né vivere in assenza di aria. Così è dello Spirito Santo. Ore, giorni e mesi possono scorrere senza mai pensarci, ma guai a noi se viene meno.

A tal proposito mi viene in mente un film uscito nel 2003, impegnativo e suggestivo allo stesso tempo, dal titolo enigmatico: 21 grammi. Il regista ha preso spunto da un esperimento pseudo scientifico di un medico statunitense che nel 1901 ha provato a misurare il peso dell’anima. Le conclusioni di tale esperimento non hanno valore scientifico, tuttavia rimane suggestivo il metodo che ha usato: ha pesato il corpo umano nel momento del decesso e ha rilevato che la differenza tra il poco prima e il poco dopo la morte era di circa 21 grammi. È il peso dell’aria nei nostri polmoni? Forse il peso del respiro o della nostra vita? Ripenso al racconto della creazione dell’uomo riportato nel libro della Genesi: «Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente (Gen 2,7)».

Condivido con te una mia piccola esperienza. Ogni tanto blocco tutto, mi fermo e mi concentro sul respiro. Provo a sentirlo: è leggero, non fa rumore, quasi si nasconde. Sento che c’è, perché i polmoni si dilatano e ho un senso di serenità e sicurezza. Prova a sentirlo anche tu… lentamente, concentrati… E mentre lo senti, ripensa al racconto della creazione e ascolta: “questo è il soffio di Dio dentro di te, è il soffio della vita, è lo Spirito Santo in te”. Sì, lo Spirito Santo è in noi, è principio di vita, perché, come diciamo nel Credo, Egli «è Signore e dà la vita».

Ci sono anche altri momenti e situazioni in cui percepisco che lo Spirito Santo è in me e agisce. Sento che è come una delicata ma decisa spinta nella giusta direzione: quando saluto e sorrido cordialmente alle persone che incontro, quando rinuncio a dire parole pesanti e offensive nei confronti di qualcuno, quando mi fermo a pregare e dire grazie al Signore, quando dico no alla tentazione del male, quando faccio volentieri qualcosa che mi costa ma che è giusto fare… Tutte le volte che faccio il Bene, è lo Spirito Santo che agisce in me e attraverso di me. È bello accorgersene e sorridergli. Lui diventerà rosso come fiamma di fuoco, ma ti farà un gran bene.

Don Claudio Belfiore

Direttore