Torino, 27 febbraio 2023

Buongiorno e buon avvio di Quaresima.

Mercoledì scorso abbiamo iniziato questo tempo speciale con la celebrazione delle ceneri. È un tempo di quaranta giorni di preparazione alla Pasqua, che è domenica 9 aprile. Un cammino che la tradizione cristiana caratterizza con tre attenzioni particolari: il digiuno, la preghiera e l’elemosina. Ci sono anche altri segni esterni che lo caratterizzano: il colore delle vesti sacerdotali durante le celebrazioni, che è il viola; nella Messa non si recita il Gloria né si canta l’alleluia; nei venerdì di quaresima c’è l’impegno di non mangiare carne. Tuttavia la cosa più importante di questi 40 giorni di cammino è che sono giorni di novità e di liberazione.

Forse anche tu senti che nella tua vita c’è qualcosa che non va, che ti lascia insoddisfatto. A volte io ho la sensazione che mi manchi qualcosa, come se mancasse l’aria. Ci sono momenti in cui mi sento come un’aquila che non riesce a spiccare il volo, mi sembra di essere schiacciato a terra, bloccato in ciò che non sono: ricordi il racconto dell’aquila che visse e morì da pollo? Lo puoi trovare nella lettera del 13 febbraio: ricordati chi sei e a cosa sei chiamato.

Ecco, la Quaresima è un tempo di allenamento per spiccare il volo, per alzarsi da terra, per sentire l’ebrezza della libertà e dell’infinito. È il dono di Pasqua, liberazione piena e totale, nel tempo e per l’eternità. Ma come dicevo, c’è bisogno di allenamento. La vita nuova, la liberazione , la felicità non avvengono per colpo di bacchetta magica. Non è neanche una nostra conquista: è un dono, lo possiamo solo desiderare e chiedere, è un regalo meraviglioso che ci deve trovare preparati, pronti a coglierlo, altrimenti lo perdiamo. È qui che tornano utili le tre indicazioni per vivere bene la Quaresima: sono il giusto allenamento per una vita felice e vera.

Innanzi tutto il digiuno. Se vuoi spiccare il volo devi alleggerirti, come una mongolfiera che per staccarsi da terra deve sganciare le zavorre. Prova a pensare: cosa c’è da togliere nel tuo quotidiano, tra le tue abitudini, dai tuoi pensieri? Il digiuno può riguardare il cibo (senza esagerare), ma soprattutto i vizi, le cattive abitudini: lo spreco di tempo, il parlare volgare, l’uso di alcool e di fumo, la pornografia, l’invidia, il voler apparire e prevalere sugli altri… Se non ti liberi, sei schiavo. E se sei schiavo, non sarai mai felice, non sarai mai te stesso.

La seconda indicazione riguarda la preghiera, che non è dire preghiere, ma avere un sincero rapporto con Dio, il Creatore, il Signore della vita. Se vogliamo vita felice e vera, è a Lui che dobbiamo chiedere questo dono. È lì preparato per noi, ma ci può essere donato solo se siamo pronti e ben disposti ad accoglierlo. Desiderare e chiedere questo dono ci dispone a riceverlo.

La terza indicazione è l’elemosina. Non si tratta di dare qualche spicciolo ai bisognosi, ma di avere sincera e fraterna attenzione verso chi ha bisogno. L’egoismo rende infelici, il pensare solo a se stessi ci chiude nell’isolamento e nella tristezza. Saluta, sorridi, sii generoso, collabora nel fare qualcosa di buono per gli altri, specialmente per chi è nel bisogno.

Buon allenamento. Buon cammino per una vita felice e vera.

Don Claudio Belfiore

Direttore