Torino, 12 aprile 2023

Buongiorno carissimi giovani! Bentornati!

La Pasqua è la festa più importante dell’anno cristiano, tanto che nella liturgia risuona per 7 settimane, fino a Pentecoste, parola greca che significa cinquantesimo, perché in quel giorno, il cinquantesimo appunto, lo Spirito Santo scese sugli Apostoli e sulla Chiesa nascente e la spinse ad uscire dalla casa dove erano chiusi per paura e ad annunciare apertamente e con coraggio che Gesù Cristo è risorto.

Nella lettera di oggi lascio la parola a Papa Francesco e riprendo un testo che lui ha indirizzato ai giovani e tutto il popolo di Dio nel marzo 2019. Si intona bene con questi giorni pasquali e con il nostro vivere quotidiano. Si rivolge a te, in modo personale e profondo.

«Cristo vive! Occorre ricordarlo spesso, perché corriamo il rischio di prendere Gesù Cristo solo come un buon esempio del passato, come un ricordo, come qualcuno che ci ha salvato duemila anni fa. Questo non ci servirebbe a nulla, ci lascerebbe uguali a prima, non ci libererebbe. Colui che ci libera, Colui che ci trasforma, Colui che ci guarisce e ci conforta è qualcuno che vive. È Cristo risorto, pieno di vitalità soprannaturale, rivestito di luce infinita. Per questo San Paolo affermava: «Se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede» (1 Cor15,17).

Se Egli vive, allora davvero potrà essere presente nella tua vita, in ogni momento, per riempirlo di luce. Così non ci saranno mai più solitudine e abbandono. Anche se tutti se ne andassero, Egli sarà lì, come ha promesso: «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20). Egli riempie tutto con la sua presenza invisibile, e dovunque tu vada ti starà aspettando. Perché non solo è venuto, ma viene e continuerà a venire ogni giorno per invitarti a camminare verso un orizzonte sempre nuovo. Contempla Gesù felice, traboccante di gioia. Gioisci con il tuo Amicoche ha trionfato. Hanno ucciso il santo, il giusto, l’innocente, ma Egli ha vinto. Il male non ha l’ultima parola. Nemmeno nella tua vita il male avrà l’ultima parola, perché il tuo Amico che ti ama vuole trionfare in te. Il tuo Salvatore vive.

Se Egli vive, questo è una garanzia che il bene può farsi strada nella nostra vita, e che le nostre fatiche serviranno a qualcosa. Allora possiamo smettere di lamentarci e guardare avanti, perché con Lui si può sempre guardare avanti. Aggrappati a Lui, vivremo e attraverseremo indenni tutte le forme di morte e di violenza che si nascondono lungo il cammino.

Qualsiasi altra soluzione risulterà debole e temporanea. Forse risulterà utile per un po’ di tempo, poi ci troveremo di nuovo indifesi, abbandonati, esposti alle intemperie. Con Lui, invece, il cuore è radicato in una sicurezza di fondo, che permane al di là di tutto. È il potere che si manifesterà molte volte anche nella tua esistenza, perché Egli è venuto per darti la vita, «e la vita in abbondanza» (Gv10,10).

Se riesci ad apprezzare con il cuore la bellezza di questo annuncio e a lasciarti incontrare dal Signore; se ti lasci amare e salvare da Lui; se entri in amicizia con Lui e cominci a conversare con Cristo vivo sulle cose concrete della tua vita, questa sarà la grande esperienza, sarà l’esperienza fondamentale che sosterrà la tua vita cristiana. Questa è anche l’esperienza che potrai comunicare ad altri giovani. Perché «all’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva».

Don Claudio Belfiore

Direttore