Con orgoglio e soddisfazione abbiamo intervistato Francesco Riccadonna, allievo della 3 media D, che il 25 e 26 settembre scorsi si è aggiudicato a Cervia il quarto posto nella finale individuale nazionale della gara di matematica Kangourou. Bravissimo Francesco!

Com’era strutturata la prova?

Dopo due fasi iniziali, c’è stata la finale, composta da 6 quesiti a risposta aperta da risolvere in due ore di tempo. La parte difficile era che ogni risposta doveva essere dimostrata: non bastava la semplice soluzione ma bisognava mostrare come si era arrivati al risultato.

Come ti sei preparato?

Mi sono allenato con il prof. Villarboito, ma anche a casa con la mia famiglia perché siamo tutti appassionati di enigmi matematici. In genere ce li inventiamo o li prendiamo dal web e poi ce li sottoponiamo a vicenda.

Quali emozioni hai provato?

Prima della finale non ero agitato perché sapevo che ero comunque arrivato tra i primi 58 e quindi avevo già vinto il premio della giornata a Mirabilandia! Inoltre si trattava di un gioco, non di una verifica a scuola, quindi ero tranquillo. Mi sono preoccupato solo verso la fine della prova, perché gli ultimi quesiti erano più difficili e mi dispiaceva l’idea di non riuscire a finire e a risolvere tutte le domande. Per fortuna ho avuto un’illuminazione alla fine!

Come ti sei sentito quando hai scoperto di essere arrivato quarto su tutta Italia?

In realtà ho capito di essere arrivato tra i primi 5 solo quando mi hanno detto che dovevo entrare nella sala per la premiazione. Mi ha fatto piacere perché l’anno scorso ero arrivato sesto, proprio fuori dalle posizioni premiate.

Da dove è nata la tua passione per la matematica?

Sicuramente in famiglia: mio fratello già gareggiava e si divertiva, quindi ho voluto provare anch’io. E poi sì, la matematica mi è sempre piaciuta, la trovo semplice, anche se più che quella scolastica mi piacciono questi giochi ed enigmi, che richiedono un’adeguata capacità di ragionamento più che le conoscenze e lo studio.

Cosa diresti a chi non ama la matematica?

Che se non ti piace la matematica che si studia a scuola puoi almeno dare una possibilità a queste gare perché implicano una matematica diversa, in cui non devi studiare ma soprattutto ragionare. E poi è un gioco… quindi prova!