Torino, 6 marzo 2023

Buongiorno.

Nel libro della Genesi al capitolo 12 inizia la storia di Abramo, definito il nostro padre nella fede, patriarca di tutti i credenti. A lui si ispirano gli ebrei, i cristiani e i musulmani. Tutti riconoscono in lui le caratteristiche dell’uomo di fede, di colui che si fida di Dio. Tuttavia mi sorprendono le parole che Dio rivolge ad Abramo.

In quei giorni, il Signore disse ad Abramo:

«Vattene dalla tua terra,

dalla tua parentela

e dalla casa di tuo padre,

verso la terra che io ti indicherò.

Allora Abramo partì, come gli aveva ordinato il Signore.

La parola pronunziata da Dio è forte, dura: «Vattene!». Ma non c’è ira nelle sue parole. Infatti Abramo non ne rimane offeso, non risponde nulla, «partì». Partire, cominciare, lasciare… sono i verbi del vivere, i verbi della novità. Molto più “naturali” di quanto immaginiamo.

C’è stato un momento, e le nostre mamme sanno quanto è stato faticoso e doloroso, in cui abbiamo lasciato il grembo materno e siamo venuti alla luce, con il taglio del cordone ombelicale. Il segno che tutto procedeva bene è stato il nostro pianto, il nostro respiro.

Quante partenze nel nostro crescere: il primo sorriso deve essere stato qualcosa di meraviglioso agli occhi di mamma e papà. E così la prima volta che abbiamo detto mamma e papà. A un certo punto abbiamo lasciato le loro braccia e abbiamo fatto i primi passi a quattro zampe e dopo mesi su due piedi… La nostra vita è sempre stata un lasciare una situazione, spesso più comoda, per intraprendere un nuovo modo di essere e di vivere. Proprio come Abramo, che ha lasciato la sua terra, la casa di suo padre, ed è partito verso una nuova terra.

Tutto ciò che è avvenuto nei primi anni di vita, dove eravamo incapaci di agire, parlare, camminare, decidere, è avvenuto sotto lo sguardo di tante persone care che si sono presi cura di noi: mamma, papà, fratelli e sorelle, nonni, parenti e amici… Proprio come è capitato ad Abramo: i suoi passi in terra straniera, nella terra che gli era stata indicata, li ha mossi sotto lo sguardo di Dio. Non ha avuto paura e dubbi nel lasciare il mondo conosciuto e partire verso il mondo sconosciuto, perché sapeva di essere sotto il suo sguardo, da Lui guidato e custodito.

Se vuoi crescere devi partire, cominciare, lasciare… non sei da solo. È bello e fondamentale sapere di essere sempre sotto lo sguardo di persone care e di Dio. La fede è certezza che questa benevolenza non verrà mai a mancare, perché siamo amati e benedetti da Dio.

Cosa devi lasciare per vivere bene questa Quaresima e iniziare la tua vita nuova?

Don Claudio Belfiore

Direttore