A tutti i nostri allievi/e,

alle loro famiglie

ai docenti e formatori

Torino, 5 dicembre 2022

Ogni giorno imparavo qualche cosa sul pianeta, sulla partenza, sul viaggio. Veniva da sé, per qualche riflessione. Fu così che al terzo giorno conobbi il dramma dei baobab. Anche questa volta fu merito della pecora, perché bruscamente il piccolo principe mi interrogò, come preso da un grave dubbio: «È proprio vero che le pecore mangiano gli arbusti?». «Sì, è vero». «Ah! Sono contento». Non capii perché era così importante che le pecore mangiassero gli arbusti. Ma il piccolo principe continuò: «Allora mangiano anche i baobab?» Feci osservare al piccolo principe che i baobab non sono degli arbusti, ma degli alberi grandi come chiese e che se anche avesse portato con sé una mandria di elefanti, non sarebbe venuto a capo di un solo baobab. L’idea della mandria di elefanti fece ridere il piccolo principe: «Bisognerebbe metterli gli uni su gli altri…»

Ma osservò saggiamente: «I baobab prima di diventar grandi cominciano con l’essere piccoli». «È esatto! Ma perché vuoi che le tue pecore mangino i piccoli baobab?». «Be’! Si capisce», mi rispose come se si trattasse di una cosa evidente. E mi ci volle un grande sforzo d’intelligenza per capire da solo questo problema. Infatti, sul pianeta del piccolo principe ci sono, come su tutti i pianeti, le erbe buone e quelle cattive. Di conseguenza: dei buoni semi di erbe buone e dei cattivi semi di erbe cattive. Ma i semi sono invisibili. Dormono nel segreto della terra fino a che all’uno o all’altro pigli la fantasia di risvegliarsi.

Ora, un baobab, se si arriva troppo tardi, non si riesce più a sbarazzarsene. Ingombra tutto il pianeta. Lo trapassa con le sue radici. E se il pianeta è troppo piccolo e i baobab troppo numerosi, lo fanno scoppiare. «È una questione di disciplina», mi diceva più tardi il piccolo principe. «Quando si ha finito di lavarsi al mattino, bisogna fare con cura la pulizia del pianeta. Bisogna costringersi regolarmente a strappare i baobab appena li si distingue dai rosai, ai quali assomigliano molto quando sono piccoli. È un lavoro molto noioso, ma facile». Fine citazione dal Piccolo Principe.

Nel Vangelo della seconda domenica di Avvento risuonano queste parole: «Convertitevi»; «Preparate la via del Signore»; «Fate un frutto degno della conversione» (Matteo 3,1-12). Il peccato, le cattive abitudini, il brutto carattere sono come i baobab sul pianeta del piccolo principe. È un’immagine che colpisce, sia per il paradosso di alberi così grandi su un mondo così piccolo, sia perché ci fa capire che alcune volte cose che sembrano innocue, se non prevenute e sradicate, possono mettere a rischio la nostra incolumità e quella degli altri.

Quali sono i tuoi baobab? Scrivili. Cosa fai per toglierli dalla tua vita?

  1. Riconoscerli: se non li vedi e non li individui, ne sarai vittima
  2. Ripulirli: ogni sera l’esame di coscienza e ogni mattino il proposito di combatterli
  3. Farti aiutare: ci sono baobab (cattive abitudini e peccati) che puoi sconfiggere solo facendoti aiutare e pregando Gesù

Don Claudio Belfiore

Direttore